Era entrato anche quella volta, non ne poteva fare a meno. Scaffali pieni fino a scoppiare e libri dappertutto. La luce filtrava dalla vetrina illuminando granelli di polvere che si muovevano sospesi nell’aria. Nessuno fece caso a lui, l’uomo al bancone, forse il proprietario, rispose al saluto senza alzare gli occhi mentre annotava qualcosa. Non cercava niente in particolare e il suo sguardo prese a scorrere titoli, nomi ed edizioni un po’ a caso.
Perché quel libro lo attirava tanto? Quante volte era passato sotto il suo sguardo, proprio in quella edizione e come mai ne vedeva sempre qualche copia nelle bancarelle e dai vecchi rivenditori di libri usati?
Prese a pensare che ci sono dei libri che tornano oppure sono sempre stati lì e non se ne sono mai andati, che a catturare la sua attenzione non sono solo i ricordi, anche loro così spontanei e inaspettati, ma soprattutto i colori, gli odori, le atmosfere.
In quel momento si sentì chiamare, si girò e quei pensieri sparirono immediatamente.
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La cosa che mi colpisce della tua scrittura è la capacità di sintetizzare in brevi testi una miriade di sensazioni. Complimenti!